Riflessi giallo ocra, questa sera, sul vetro della mia finestra...
Guardo oltre e quei riflessi si ripercuotono dentro. Sabato pomeriggio parto senza preavviso alcuno, ma sono altamente deciso, in poco tempo mi preparo e cavalcando il Commencal da 5,5 pollici d'escursione mi avvio verso la Posa. L'idea era di fare un test per vedere come andavano 1000 e passa metri di salita e provare il troi delle Musse... no heaven intanto ritmico viaggia scandendo le pedalate che mi separano alla cima... viaggio bene e in due orette sono in quota.
Poi becco deciso il sentiero in discesa, bello. Dopo duecento metri sento che il posteriore è troppo ballerino, guardo, gomma a terra. Con calma aggiusto il guasto, riparto. Il trail è divertente, no heaven risuona vorticoso, sono quasi sulla strada. Due scalini più alti mi separano dalla sterrata, il primo è fatto, penso, guardo il secondo, ma la ruota anteriore è ferma e io realizzo che sto proseguendo ugualmente... null'altro, no heaven risuona, ma sono già fermo a terra con la bike sopra. No heaven risuona inesorabile, il primo pensiero è andato al Commencal, no heaven.
Conseguenza, che il giorno dopo il ginocchio destro, dopo la botta, si è gonfiato e la gamba stentava a piegarsi... no no no heaven.
I riflessi ocra sono diventati rosso lampone.
Il tempo continua a trascorrere inesorabile e oggi i passi sono diventati trentaquattro.
Devo smetterla di ascoltare il telegiornale perché poi finisce che mi incazzo...
il rispetto non esiste più, forse questa è l'unica cosa certa.
Forse è meglio se mi soffermo a guardare la natura che riprende vita e mi stupisca, come ogni primavera, di quanto sia verde il mio angolo di paradiso...
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