mercoledì 14 ottobre 2009

la crudeltà del...

... è difficile dare la colpa a qualcosa o qualcuno; in questi casi è difficile.
Nulla presagisce, parcheggio il raw, mi avvio verso la porta di casa. Gli scuri, nonostante il quasi buio, sono aperti; osservo. Entro e subito vedo, dalla faccia della mamma, che c'è qualcosa che non va. Non faccio in tempo a immaginarmi qualcosa, che mi dice: è morto Andrea. Uno scossone, mille pensieri, vacillo; un incidente stradale, oggi a mezzogiorno. Amico d'infanzia e di gioventù, amico di tutti è meglio dire. Ora piango; devo dire la verità, erano anni che non ci frequentavamo più, ma cavoli era come ieri nella mia memoria.
Forse è brutto ricordare in maniera retorica i vecchi tempi, ma ancora ho in mente il suo contagioso sorriso, l'irriverenza scanzonata del suo fare... poi mi sovvengono in mente i giorni trascorsi al caldo sole invernale, sulle piste da sci, con gli snowboard a girovagare... forse è meglio se lo ricordo così, in quei giorni sulla neve.
La cosa più brutta è il vuoto che lascia; un tretatreenne, non può che lasciare vuoto e disperazione; penso alla moglie, al fratello e ai genitori... auguro loro tanta forza, per poter continuare... penso che la vita a volte è ingiusta, ora i pensieri si accavallano e si attorcigliano.

Ora il cielo è annuvolato e le stelle si vedono appena.
Ciao Andrea...

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