sabato 17 ottobre 2009

post triste

Questa notte è stata una notte alquanto agitata, non ho dormito bene, mi sono rivoltato un sacco di volte; sarà stata la bruschetta tirolese che ho mangiato ieri sera e che non ne voleva sapere di trasformasi in sostanze nutritive, saranno i pensieri di questi giorni, non ne ho idea, sta di fatto che incubi e riflessioni si sono dati battaglia; cavalieri che precipitavano in dirupi infiniti, che si sorregevano a esili cornici, per poi precipitare nel vuoto. Sarà che sapevo già che questo era un giorno triste e avrei scritto per forza un post triste; quando si deve andare a salutare per l'ultima volta un vecchio amico, sarà per forza un giorno malinconico.
Il sole oggi splende opaco, quasi a dare omaggio simbolico; nella mia testa, intanto, la vecchia frase detta dallo stregone al suo discepolo, risuona vorticosa: "pensa alla tua morte adesso, si trova alla distanza di un braccio e può batterti sulla spalla in quasiasi momento, pertanto non hai tempo per pensieri di merda e cose inutili..."
Forse l'uso di questa frase l'ho sempre sottovalutato, l'ho si presa in considerazione, ma con l'idea della morte sempre distante, non la cosideravo una minaccia in fin dei conti. Ma oggi pensandoci bene, forse, qualcosa è cambiato... un conto è la morte di una persona che ha vissuto una vita intera, che magari si è consumata, che ha vissuto; un conto è la vita da poco cominciata, di qualcuno che ti è vicino; la morte ti ha sfiorato.
Ora il sole, fuori tenta di riprendere forza... ci sono molte cose che mia hanno colpito, questa mattina in chiesa; la gente, quanta gente, non ho mai visto tanta gente nella chiesa del mio paese, nemmeno a Natale; quanti che piangevano, quanti con gli occhi rossi. Gente che lo conoscevano appena o in modo superficiale, che piangevano. Quanta energia in quei momenti, pervade quel luogo, infinita...
Pensavo ai suoi genitori, alla sua famiglia... pensavo alla frase che ho sentito dire a mia madre: la cosa più brutta che possa capitare a una madre (o comunque a dei genitori) è dover andare al funerale del proprio figlio. Pensavo a quanta forza devono avare per stare accanto alla bara, pensavo... poi ho pianto, ho pianto quando hanno letto la lettera di suo fratello, ho pianto per la forza che suo padre ha dimostrato... che forza indicibile deve aver avuto per andare in mezzo al coro, lui canta molto bene e il coro in cui canta ha partecipato alla cerimonia, e fare quell'assolo di signore delle cime in maniera impeccabile; una forza indicibile... ora piango.
Scusate per il post triste, ma voglio che qualcosa di oggi rimanga per qualche tempo; e poi perchè dovrei scusarmi, questo è il mio blog e ci scrivo tutte le cose tristi che voglio!

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